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Corriere - Homepage, Draghi in Israele, l’accordo per avere il gas dal Mediterraneo (dal gasdotto EastMed-Poseidon)

Draghi in Israele, l'accordo per avere il gas dal Mediterraneo (dal gasdotto EastMed-Poseidon)

Con la missione di Draghi in Israele si torna a parlare del gasdotto che dovrebbe portare nuove forniture di gas naturale verso l'Italia. Una nuova via del gas strategica ora che il governo ha avviato una politica d'emergenza per la diversificazione delle fonti di energia a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina. Il dossier principale della visita è infatti quello dell'energia, a cominciare dal tema dello sviluppo di energie rinnovabili, come l'idrogeno, fino al progetto del gasdotto Eastmed-Poseidon lungo 1900 chilometri.

La strategia di Draghi

Dopo la sigla di un'intesa con l'Algeria, che porterà ad un incremento di 9 miliardi di metri cubi di gas a regime, il premier Draghi guarda quindi a Israele. Paese che non ha giacimenti di gas nel territorio ma ne ha scoperto uno marittimo nel 2010, a circa 130 chilometri da Haifa, terza città più importante in Israele. Parliamo di uno stato che esporta già gas naturale verso la Giordania dal 2017 dal giacimento Tamar, ma il Leviathan, così è stato ribattezzato il maxi giacimento, consente esportazioni massicce. Le riserve stimate sono di circa 600 miliardi di metri cubi, che si sommano ai 300 del giacimento Tamar. Si tratta di gas naturale destinato all'esportazione anche verso l'Egitto tuttavia con lo scoppio della guerra in Ucraina l'idea di creare un collegamento con l'Europa non appare più così remota. A pochi giorni dall'avviamento del giacimento il ministro dell'Energia israeliano, Yuval Steinitz diceva: «Per la prima volta nella sua storia diventa un esportatore di energia. La rivoluzione del gas naturale ci ha fatto diventare una potenza energetica e darà non solo enormi rendite allo stato ma anche una significante riduzione dell'inquinamento dell'aria».

L'opera in cantiere

Per trasportare il gas servono però le infrastrutture. La buona notizia è che un progetto per un gasdotto da Israele all'Italia era già stato approvato. Parliamo del cosiddetto progetto EastMed-Poseidon che collegherà il Bacino Levantino (nelle acque tra Cipro, Israele ed Egitto) con la Grecia e poi con l'Italia. Un altro gasdotto, quindi oltre il Tap, la cui rotta interessa ancora una volta la Puglia. Mentre il Tap, per il trasporto del gas dall'Azerbaigian, si costruiva ed entrava in funzione portando sulle coste del Salento, 7,2 miliardi di metri cubi di gas trasportato nel 2021, però il Poseidon, con sbarco previsto a Otranto, rimaneva sulla carta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Draghi in Israele, l’accordo per avere il gas dal Mediterraneo (dal gasdotto EastMed-Poseidon) Draghi in Israel, the agreement to have gas from the Mediterranean (from the EastMed-Poseidon pipeline)

Con la missione di Draghi in Israele si torna a parlare del gasdotto che dovrebbe portare nuove forniture di gas naturale verso l'Italia. Una nuova via del gas strategica ora che il governo ha avviato una politica d'emergenza per la diversificazione delle fonti di energia a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina. Il dossier principale della visita è infatti quello dell'energia, a cominciare dal tema dello sviluppo di energie rinnovabili, come l'idrogeno, fino al progetto del gasdotto Eastmed-Poseidon lungo 1900 chilometri.

La strategia di Draghi

Dopo la sigla di un'intesa con l'Algeria, che porterà ad un incremento di 9 miliardi di metri cubi di gas a regime, il premier Draghi guarda quindi a Israele. Paese che non ha giacimenti di gas nel territorio ma ne ha scoperto uno marittimo nel 2010, a circa 130 chilometri da Haifa, terza città più importante in Israele. Parliamo di uno stato che esporta già gas naturale verso la Giordania dal 2017 dal giacimento Tamar, ma il Leviathan, così è stato ribattezzato il maxi giacimento, consente esportazioni massicce. Le riserve stimate sono di circa 600 miliardi di metri cubi, che si sommano ai 300 del giacimento Tamar. Si tratta di gas naturale destinato all'esportazione anche verso l'Egitto tuttavia con lo scoppio della guerra in Ucraina l'idea di creare un collegamento con l'Europa non appare più così remota. A pochi giorni dall'avviamento del giacimento il ministro dell'Energia israeliano, Yuval Steinitz diceva: «Per la prima volta nella sua storia diventa un esportatore di energia. La rivoluzione del gas naturale ci ha fatto diventare una potenza energetica e darà non solo enormi rendite allo stato ma anche una significante riduzione dell'inquinamento dell'aria».

L'opera in cantiere

Per trasportare il gas servono però le infrastrutture. La buona notizia è che un progetto per un gasdotto da Israele all'Italia era già stato approvato. Parliamo del cosiddetto progetto EastMed-Poseidon che collegherà il Bacino Levantino (nelle acque tra Cipro, Israele ed Egitto) con la Grecia e poi con l'Italia. Un altro gasdotto, quindi oltre il Tap, la cui rotta interessa ancora una volta la Puglia. Mentre il Tap, per il trasporto del gas dall'Azerbaigian, si costruiva ed entrava in funzione portando sulle coste del Salento, 7,2 miliardi di metri cubi di gas trasportato nel 2021, però il Poseidon, con sbarco previsto a Otranto, rimaneva sulla carta.

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