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Italian Audio Gazette, 29 giugno, 1998

29 giugno, 1998

Il bicentenario della nascita di Giacomo Leopardi , a Recanati , nelle Marche , è stato occasione per numerose manifestazioni e per una vasta attività pubblicistica dedicata al poeta.

Una delle figure letterarie più importanti dell' Ottocento , Leopardi è per molti il poeta dell' infinito ed è appunto il suo sonetto "L'Infinito" il più noto fra tutti i suoi componimenti. Chi è stato a Recanati o di passaggio o per un breve soggiorno ha senza dubbio notato le numerose lapidi affisse per tutta la cittadina in più punti. Salendo verso il luogo che è noto come " il colle dell'infinito " (presunto luogo d'ispirazione per il famoso sonetto), quando si arriva in cima , sul muro che racchiude i giardini leopardiani si trova un'enorme lapide che reca inciso il primo verso dell'infinito: " Sempre caro mi fu quest'ermo colle ". Considerato il carattere introverso e schivo del poeta, viene per lo meno il dubbio che le varie lapidi piazzate qua e là nel suo paese non sarebbero state proprio di suo gusto.

Il bicentenario per Recanati è stato importante; va però detto che per questo piccolo centro delle Marche, se la fama del poeta ha attratto visitatori da tutte le parti del mondo esistono anche altre attrazioni. Prendiamo, per esempio, al Palazzo Comunale, dove ha sede la pinacoteca , il Museo dedicato a Beniamino Gigli che nacque appunto a Recanati. Vi sono inoltre da vedere, sempre nella pinacoteca, tre opere del pittore rinascimentale Lorenzo Lotto e, ovviamente, alcuni manoscritti di Leopardi.

Per gli amanti e per gli studiosi della lettura, una visita alla biblioteca di casa Leopardi è poi fondamentale. I ventimila volumi della biblioteca si trovano in quattro saloni e si dice che all'epoca il padre di Leopardi, Monaldo, l'avesse aperta agli abitanti di Recanati, ma che nessuno vi ci si recava e Giacomo adolescente trascorreva invece le sue giornate intere leggendo la Bibbia in greco e in ebraico e autori classici come Omero e Virgilio. Che cosa ricordare ancora di Giacomo Leopardi duecento anni dopo la sua nascita? Perché non i suoi versi più famosi che lo porteranno verso il terzo millennio.

29 giugno, 1998 June 29, 1998

Il bicentenario della nascita di Giacomo Leopardi , a Recanati , nelle Marche , è stato occasione per numerose manifestazioni e per una vasta attività pubblicistica dedicata al poeta.

Una delle figure letterarie più importanti dell' Ottocento , Leopardi è per molti il poeta dell' infinito ed è appunto il suo sonetto "L'Infinito" il più noto fra tutti i suoi componimenti. Chi è stato a Recanati o di passaggio o per un breve soggiorno ha senza dubbio notato le numerose lapidi affisse per tutta la cittadina in più punti. Salendo verso il luogo che è noto come " il colle dell'infinito " (presunto luogo d'ispirazione per il famoso sonetto), quando si arriva in cima , sul muro che racchiude i giardini leopardiani si trova un'enorme lapide che reca inciso il primo verso dell'infinito: " Sempre caro mi fu quest'ermo colle ". Considerato il carattere introverso e schivo del poeta, viene per lo meno il dubbio che le varie lapidi piazzate qua e là nel suo paese non sarebbero state proprio di suo gusto.

Il bicentenario per Recanati è stato importante; va però detto che per questo piccolo centro delle Marche, se la fama del poeta ha attratto visitatori da tutte le parti del mondo esistono anche altre attrazioni. Prendiamo, per esempio, al Palazzo Comunale, dove ha sede la pinacoteca , il Museo dedicato a Beniamino Gigli che nacque appunto a Recanati. Vi sono inoltre da vedere, sempre nella pinacoteca, tre opere del pittore rinascimentale Lorenzo Lotto e, ovviamente, alcuni manoscritti di Leopardi.

Per gli amanti e per gli studiosi della lettura, una visita alla biblioteca di casa Leopardi è poi fondamentale. I ventimila volumi della biblioteca si trovano in quattro saloni e si dice che all'epoca il padre di Leopardi, Monaldo, l'avesse aperta agli abitanti di Recanati, ma che nessuno vi ci si recava e Giacomo adolescente trascorreva invece le sue giornate intere leggendo la Bibbia in greco e in ebraico e autori classici come Omero e Virgilio. Che cosa ricordare ancora di Giacomo Leopardi duecento anni dopo la sua nascita? Perché non i suoi versi più famosi che lo porteranno verso il terzo millennio.