Racconto questa per mostrar d'un tale la stupida burbanza magistrale. Un Ragazzo, giocando al fiume in riva, cadde nell'acqua e forse vi periva, se non avesse un salice afferrato che, dopo Dio, lo tenne sollevato. Mentre nell'acqua ei sta fino alla gola, viene a passare un maestro di scuola. - Aiuto, aiuto! - grida quel che annega. Il maestro si ferma, e a lui che prega, con una voce burbera e nasale, gli somministra questa paternale: - Ah scimunito, ah sciocco, ah babbuasso! Guarda dove si caccia il satanasso. Andate pure a prender dell'affanno per questi tristi, oh sì, che vi faranno morir tisici! ah poveri parenti a cui tocca di questi malviventi! Ah i tempi tristi, oh i figli traditori... -. E quando ebbe finito, il tirò fuori.
Quanti non sono al mondo altri pedanti e brontoloni e critici ignoranti, razza dotta più in chiacchiere che in scienze, che Dio conserva a nostra dannazione! In ogni cosa, a torto od a ragione, bisogna ch'essi sputino sentenze. Prima di pena tirami, se puoi, il bel discorso lo udiremo poi.