Sotto un fastel di legna, non men che sotto il peso degli anni, un Boscaiolo, curvo, accasciato e stanco, andava trascinando il doloroso fianco verso la sua capanna. Ma tanto è il male e il peso che il poverino affanna, che posto in terra il carico, a dire cominciò: - Qual dura sorte in questo mondo sconclusionato il cielo mi serbò! Sempre col pane in lite e per soprammercato la moglie, i figli, i debiti, le tasse e l'angherie che fanno a un pover'uomo la vita irta di spine. O Morte, a questi mali poni un rimedio e un fine -. La Morte, che non usa farsi aspettar giammai, vien subito e - In che cosa, - esclama, - o buon fratello, posso giovarti? - O grazie, soltanto ti chiamai, perché mi aiuti a reggere un po' questo fardello -. È la morte un gran rimedio a chi è stanco di soffrir. Sarà ver, ma piace agli uomini più soffrire che morir.
Favole di Jean de La Fontaine, XVI - La Morte e il Boscaiolo
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